Dopo la distruzione del terremoto del 62, fu ricostruito a nome di N. Popidius Celsino eletto decurione nonostante la tenera età di soli sei anni! Le alte mura che recingono l'area sacra servivano a ben nascondere i sacri misteri che si svolgevano all'interno. ll tempio, orientato a levante, si innalzava sull'alto podio, dominando interamente il piccolo spiazzo intorno; aveva l’atrio con sei colonne (due ai lati e quattro sulla fronte); nella cella, corta e molto aperta, erano riposti i sacri strumenti ed i simboli del culto isiaco. Ai lati della cella sporgono le architetture di due nicchie per statue o simulacri della dea. A fianco della gradinata è l'altare principale, a nord un'altra ara che conteneva i resti del sacrificio. Alle spalle del tempio è la sala dove si riunivano gli iniziati. Sul lato a sud, le stanzette dei sacerdoti; all’angolo, un tempietto decorato con stucchi si apre su una galleria che conduce alla cisterna, un tempo contenente l’acqua sacra del Nilo. L’insieme, così spoglio delle pitture, delle statue e dei simulacri di un tempo, ci dà oggi un maggior senso di mestizia e di mistero.