La proprietaria aveva fatto affiggere sull’ingresso un avviso di locazione di due zone della casa: il bellissimo bagno e le botteghe con abitazioni (<<venereum et taberna>>). La zona del bagno privato, infatti, era data in uso a clientela dl riguardo, proprio perché << venereum >> cioé degno dl un dio. Essa era dotata di tutti i servizi: portico d'attesa, con sedili, guardaroba e passavivande dalla vicina osteria; spogliatoio con vasca per ll bagno freddo; << tepidarium >> con vicino il << laconicum >> (ambiente circolare coperto a cupola), antenato della moderna sauna; << calidarium >> ed, infine, un'area con bagni all'aperto. L'altra zona comprendeva locali attorno alla casa: osteria con triclinio e camera; botteghe con ammezzato (<< pergulae >>) e piccole abitazioni ai piani superiori (<< cenaculae >>). La residenza vera e propria conserva il carattere di grande dignita nonostante la spoliazione avvenuta nel 1700. Grandioso e suggestivo appare ancora il giardino con la lunga peschiera (<< euripus >>) longitudinale, il triclinio all'aperto che si trova al centro del portico orientale ed, infine il bellissimo e singolare portico con, a ponente, pilastrini marmorei corinzi che spiccano, elegantissimi, sulle pareti ricche di decorazioni. Ovunque erano fontane e statue; l'edicola a sud, probabilmente, era dedicata ad lside. L'ultimo isolato, sulla Via dell'Abbondanza, a destra, era forse destinato a Foro Boario o a serraglio delle fiere destinate ai giochi nell'Anfiteatro. Scavi recenti vi hanno scoperto tracce di un vigneto.