La decorazione parietale è tutta in quarto stile, di buona qualità. Nel secondo cubicolo a destra dell’atrio appaiono (a sinistra) Leda col cigno tra medaglioni con busti di Giove e Diana-Luna e (a destra) Venere pescatrice fra medaglioni con busti di Mercurio e Apollo—Sole. Nel tablino, sopra lo zoccolo di incrostazioni finte e la predella con paesaggi nilotici con pigmei (sotto i quadri centrali, rimossi), affiancati da amorini che danno la caccia a belve, si stendono tappeti celesti che gonfia il vento (siamo in un ambiente aperto ai due lati). Questo motivo é ripreso in miniatura sopra i quadri centrali, nei tre lembi di stoffa colmi di frutta appesi s ghirlande parallele sottili fra squarci architettonici. Il nome della Caccia antica viene dalla parete di fondo dello xystus, dipinta con un paesaggio di montagna in cui si svolge ancora una caccia di belve. Dall’esedra (15) è stato tolto il quadro (a destra) con l’amplesso tra Poliremo e la ninfa Galatea (ora al Museo Nazionale di Napoli); ma rimane Diana al bagno spiata da Atteone e Apollo con pastore nella parete di fondo. Gli squarci di architettura a fianco sono fastosamente ornati con colonne a spirali di tralci, a protomi di tori e giganti, con alte basi con statue equestri, eccetera.