L'ingresso, che è a nord, ha un suo portico (propileo), con sei eleganti colonne ioniche; ai lati dell'accesso, si vedono due mensole per le lucerne notturne. ll piazzale è circondato, per due lati, da un portico di 95 colonne doriche; sul lato a levante, comunica con la Palestra, con il Teatro Grande e, a mezzo di una lunga gradinata, con il Quadriportico. La base che si trova davanti al portico anteriore, era destinata a Marco Claudio Marcello, patrono di Pompei e nipote prediletto dell'imperatore Augusto. II Tempio dorico, che occupa la zona verso sud, fu costruito nel VI secolo a. C. quando Pompei era sotto l'influenza greca del potente Stato di Cuma. Era dedicato ad Ercole, mitico fondatore della citta, a cui posteriormente si unì anche il culto di Minerva; fu restaurato più volte nel periodo sannitico e quasi abbandonato in quello romano. Il tempio era molto simile a quelli contemporanei di Paestum, cioè aveva colonne robuste con larghe scanalature, capitelli ad anello largo e molto schiacciato che giravano tutt’attorno alla cella (periptero). Trentadue erano le colonne, di cui sette su ogni facciata corta (cioè con una colonna al centro). Quasi tutto l'edificio era in tufo, solo le colonne, di cui si vede ancora qualche frammento, erano in calcare di Sarno. Ben conservato il basamento (m 21x28 circa) con la stretta scalinata a sud. Dinanzi alla fronte principale del tempio, cioè quella rivolta quasi a levante, ci sonoancora i resti del sacrario dedicato ad Ercole, con due altari alla destra. Piu avanti vediamo i resti del pozzo sacro un tempo coperto da un tempietto circolare, con otto colonnine, costruito dal sannita N. Trebius. Alle spalle del tempio, un sedile semicircolare dove posero un orologio solare quegli stessi << duoviri » che avevano collocato analogo orologio davanti al tempio di Apollo. La Palestra Sannitica fu costruita dal << duumvir >> Vibio Vinicio, per i giovani Sanniti. Ha un portico su tre lati con locali di servizio a ponente. Sulla mensa si ponevano corone votive che i vincitori delle gare offrivano al dio Mercurio, protettore dei Ludi sportivi.