abbandonata, e poi definitivamente distrutta da una violenta tempesta nel 1440. Furono proprio i monaci dell'abbazia a dare vigore all'economia del paese, con la costruzione dei tipici muri a secco per la coltivazione degli agrumi e di robuste barche per la pesca, dato che l'abbazia godeva anche dello "ius piscariae" su tutto il litorale fino ad Amalfi. Erchie prosperò e conobbe un lungo periodo di benessere, sorsero altre abbazie, s'intensificarono i commerci con l'Oriente. Come tutti i borghi rivieraschi della Costiera, il paese subì la costante minaccia delle scorrerie ottomane. La bella Torre Cerniola, oggi perfettamente restaurata, e le rovine della Torre di Tummolo, che si trovano sulle due punte della baia, ricordano i tempi della paura e delle battaglie, la più devastante delle quali avvenuta nella primavera del 1534, quando gli ottomani guidati da Kheir-Eddin, il feroce pirata Barbarossa, saccheggiarono Erchie, Cetara e i casali confinanti.